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Il Videomaker: la professione del futuro

Il Videomaker: la professione del futuro

“Entro il 2022, i video su Internet rappresenteranno l’82% di tutto il traffico Internet delle aziende.” 

Con queste parole, estrapolate dal “2020 Global Networking Trends Report”, La Cisco Visual Networking, una delle più grandi aziende specializzata nella creazione e la gestione delle reti informatiche, ci offre uno scenario futuro sullo strumento che veicolerà l’82% del traffico aziendale online entro il 2022: il video!

“Le reti wireless dovranno essere in grado di supportare le innovazioni man mano che le aziende adotteranno un numero sempre maggiore di applicazioni multimediali, come i video ad alta definizione, AR e VR”

Continuando a sfogliare le 94 pagine del report, a un certo punto ci imbattiamo in questa frase che riassume l’importanza che il video rivestirà nel futuro delle aziende, e se lo dice Cisco, ci crediamo! 

Il video è un contenuto che le aziende stanno già usando e che utilizzeranno sempre di più nelle strategie di marketing e comunicazione, per l’esponenziale diffusione delle piattaforme di condivisione di contenuti video, sulle quali gli utenti amano sempre più guardare contenuti di alta qualità.

Per questo le grandi aziende, come Google o Facebook, stanno spingendo i videomaker e i content creator a realizzare video sempre più creativi e accattivanti.

L’utilizzo dei video non aumenterà, però, solo nelle aziende, ma anche nel settore dell’education: le scuole adotteranno sempre più metodologie didattiche in cui il video diventa lo strumento per la formazione sia sincrona che a distanza (es. flipped classroom). Non parliamo solo di video “tradizionali”, ma anche di video a 360 gradi e in realtà virtuale, grazie ai quali sarà possibile vivere esperienze immersive. Attraverso dei visori, infatti, già oggi è possibile visitare virtualmente musei, mostre o luoghi remoti dal forte valore storico, semplicemente stando seduti nei propri banchi.

I video serviranno anche per la creazione di corsi e-learning nelle università, negli enti di formazione, e, in generale, per chiunque abbia voglia di diffondere la propria conoscenza grazie alla crescente richiesta di acquistare e seguire corsi online di qualità.

Ma il video entrerà sempre più anche nel mercato della musica: saranno sempre più, infatti, gli artisti indipendenti che creeranno i propri video musicali con costi più contenuti rispetto al passato e avere successo immediato direttamente online su canali come Youtube, senza dover passare attraverso case discografiche.

Sarà, inoltre, possibile, sempre di più, proporre i contenuti autoprodotti (documentari, film, ecc) a piattaforme di video on demand, come Amazon Prime Video o Netflix, che li caricheranno nel proprio catalogo, riconoscendo una percentuale ai creatori. Tuttavia, per fare questo, è necessario che soddisfino i criteri di qualità richiesti. 

Questa è solo un’anteprima di ciò che sarà il mondo del videomaking, dai video aziendali fino ad arrivare nei cataloghi delle grandi piattaforme di contenuti on demand, quindi armiamoci di creatività e acquisiamo la formazione giusta, magari iscrivendoci a un corso: il futuro sarà video, video, video e video e il videomaker del futuro non può farsi trovare impreparato.

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