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8 benefici cognitivi della musica

8 benefici cognitivi della musica

La connessione che c’è tra mente e musica e la psicologia della musica che ne consegue sono elementi che rendono la musica importante nella crescita personale dell’individuo. L’ascolto attivo, quello pensato, e la pratica della musica stimolano le funzioni cognitive del bambino, ovvero stimolano quei processi che sono alla base della conoscenza della realtà e quindi della crescita. 

La musica è potente, i suoi suoni raggiungono la parte più profonda del nostro cervello, per cui riesce ad agire sugli stati d’animo più profondi, sulle nostre emozioni. Nutre la mente e lo spirito, ma è anche divertimento, gioco, stimolo. Tramite la musica i bambini possono sviluppare le potenzialità espressive e creative. È una vera e propria forma di comunicazione con la quale entriamo in contatto sin dai primi giorni della nostra vita: la musica che il bambino ascolta influisce molto sulle sue capacità di capire, apprendere e amare. 

Grazie alla musica il bambino riesce a sviluppare le proprie capacità di ascolto e osservazione; impara ad esprimersi; impara ad esternare idee ed emozioni; sviluppa la propria creatività ed immaginazione; sviluppa la capacità di comunicare; costruisce una propria capacità critica. 

Inoltre la musica è capace di far crescere la capacità di concentrazione e attenzione del bambino, favorisce la memoria, abitua al controllo dell’emotività, rafforza l’autostima.

La musica è un vero e proprio beneficio per tutti. Far ascoltare ai bambini e ai ragazzi la musica è terapeutico e privarglielo sarebbe come negare loro uno sviluppo sano della propria cognitività. 

Suonare uno strumento sin da bambini migliora il linguaggio, la capacità di lettura, rafforza il ragionamento matematico, rallenta l’invecchiamento cerebrale, aiuta a gestire l’ansia. 

Diversi studi hanno confermato l’importanza della musica nello sviluppo dell’individuo fino ad affermare che l’allenamento musicale prolungato nel tempo, nell’infanzia così come nell’adolescenza, influisce in modo positivo sulle abilità cognitive, sulla personalità, sulle ambizioni e, quindi, sulla crescita. Gli adolescenti con un background musicale hanno abilità cognitive più sviluppate, voti scolastici più alti e sono più aperti e ambiziosi. Secondo alcuni studi, la musica è più efficace di altre attività, quali sport, teatro e danza. 

Vediamo nel dettaglio i benefici cognitivi della musica

Migliora la capacità di lettura poiché alla base dello studio musicale c’è la capacità di saper leggere i suoni, comprendere il ritmo, apprendere modelli sonori. Tutte queste capacità facilitano il processo di lettura.

Rafforza il ragionamento matematico in quanto, come le relazioni matematiche, nella musica esistono gli intervalli nelle scale, la disposizione delle chiavi e le suddivisioni dell’andamento ritmico. In questo senso la musica ha una natura matematica e i bambini che la praticano tendono ad avere degli ottimi risultati anche in matematica.

Migliora i voti scolastici: difatti, in alcuni studi è stato constatato come nelle scuole in cui fosse inserita l’educazione musicale si avesse un punteggio superiore anche in altre materie rispetto alle scuole che non la prevedevano.

Sviluppa le abilità senso motorie e contrasta l’invecchiamento: secondo uno studio del Dipartimento di Neurologia della Harvard Medical School “suonare uno strumento musicale è un’esperienza intensa, multisensoriale e motoria che di solito inizia in tenera età e richiede l’acquisizione e il mantenimento di una vasta gamma di abilità nel corso della vita di un musicista”.

Sviluppa le connessioni nel cervello dei bambini nel periodo che va dai 6 agli 8 anni: infatti, in questa fascia d’età la musica interferisce con il normale sviluppo cerebrale e produce dei cambiamenti duraturi sia a livello motorio che cerebrale. Imparare a suonare richiede coordinazione, per cui le diverse aree del cervello entrano in contatto per coordinarsi e suonando sono in “allenamento” costante. Per sapere suonare uno strumento è richiesta molta destrezza e ciò sviluppa la corteccia motoria.

Aumenta la memoria a breve e lungo termine poiché richiede diversi sforzi di memorizzazione.

Migliora l’attenzione e la capacità di controllo delle emozioni poiché, essendo la corteccia cerebrale dei musicisti più spessa, sono sotto controllo le aree dell’aggressività e depressione.

Migliora la creatività, poiché migliora la capacità di comunicazione tra l’emisfero destro e quello sinistro, per questo i musicisti riescono ad analizzare immediatamente più stimoli ed essere più creativi.

Questi miglioramenti si riversano anche sulle relazioni sociali poiché la stessa musica è anche motivo di socializzazione. Quante volte ci siamo ritrovati a cantare a squarciagola con sconosciuti e una chitarra nel bel mezzo di una piazza?

It’s more than a feeling, when I hear that old song they used to play I begin dreaming!

Author: Redazione

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