10 motivi per studiare musica
La nostra vita è circondata da suoni, i più disparati. Anche di notte, nel massimo del silenzio, è possibile ascoltarne. Se ci fermiamo un attimo, facciamo un po’ di attenzione, riflettiamo, ci rendiamo conto che la vita è cullata dai suoni e che i suoni possono rilassarci o innervosirci, scaturire delle emozioni.
Con le loro vibrazioni i suoni entrano dentro di noi, dalle orecchie fino a raggiungere il cuore e la mente. Dovremmo imparare a cogliere sempre i suoni più armonici, fanno bene. I suoni e la loro musicalità sono in grado di farci crescere. Non importa quale sia il nostro genere musicale preferito, l’importante è che l’ascolto scuota qualcosa dentro di noi.
Ascoltare la musica
Se ci fermiamo un attimo a riflettere ci accorgeremo che i suoni, oltre a stimolarci a livello emotivo, ci permettono di ragionare e riflettere su noi stessi e, quindi, di crescere. È così da sempre.
La positività della musica si riversa sulla nostra persona e mentre cresciamo ci fa del bene. Non importa quale musica, la musica attraversa i tempi e parla di loro, si modifica in base ai cambiamenti sociali e culturali. Le vibrazioni che emana hanno il potere di toccare la nostra parte emotiva ed avere su di essa un effetto benefico che si riversa sulla nostra psiche.
Tutto ciò è talmente vero e complesso che la musica è stata bandita dalle competizioni sportive. Nelle competizioni è proibito mettersi con le cuffie ed ascoltare la propria musica. Il rischio non è che qualcuno possa dare suggerimenti segreti ma è che la musica possa dare un effetto talmente benefico da diventare doping. Questa affermazione è discutibile, ma se non fosse vera perché vietarlo? Puoi renderti conto da solo che se mentre corri o cammini ascolti musica sei più stimolato e “incoraggiato”.
Il perché la musica abbia questo effetto va ricercato nelle parti del cervello che stimola, quelle più antiche. L’esistenza di uno strumento musicale risale a circa 40000 anni fa, si fa e si ascolta musica da sempre.
Per un periodo si è parlato anche dell’“effetto Mozart”, cioè il fatto che ascoltare la musica di questo eccellente compositore potesse aumentare la propria intelligenza e non solo. A quanto pare la musica in generale ha questo effetto, poiché stimola differenti zone del cervello contemporaneamente. La musica attiva emozioni e sentimenti e richiama ad esperienze passate.
Visto questa lunga premessa, la prossima volta che senti della musica ascoltala con intensità, lasciati attraversare, solo in questo modo potrai sentire davvero te stesso. È ovvio che a seconda dei momenti che si stanno vivendo la musica “giusta per noi” cambia. Se ti concentri riuscirai a trovare una lista di canzoni che ti fanno bene e che richiamano emozioni positive dentro di te.
Perché studiare musica
Oltre all’ascolto è molto positivo anche lo studio della musica. È positivo suonare, essere produttore di emozioni. Ci sono dieci buoni motivi per farlo e forse anche di più.
- Potenzia lo sviluppo psicomotorio. Quando per la prima volta premiamo il tasto di un pianoforte, scuotiamo la corda di una chitarra, ci rendiamo conto immediatamente che stiamo producendo un suono. Questo primo passo è seguito dal “modellamento” del suono che significa creare la musica, comporre una melodia. Fare musica è un continuo allenamento psicomotorio: muovo un dito o emetto un soffio e produco un suono.
- Accresce le competenze linguistiche. Nel momento in cui si inizia a studiare musica si deve saperla leggere. Si deve imparare un’altra lingua in cui non ci sono semplicemente le lettere, c’è molto di più. Ci sono linee, punti e simboli che indicano il ritmo, l’altezza, la durata, la velocità e la caratteristica della musica.
Inoltre la musica ha anche frasi e parole che combinati tra di loro formano un “discorso”. Apprendere la musica si trasforma anche in un miglioramento dell’apprendimento del linguaggio e delle sue competenze.
- Fortifica il sistema cognitivo. Lo studio della musica permette di sviluppare il ragionamento logico-matematico e la struttura delle mappe mentali. Sin dalle prime lezioni è possibile conoscere le basi della musica, della matematica e della logica. Sono fondamentali per conoscere il ritmo. Grazie alla musica è possibile anche sviluppare il pensiero multiplo poiché in ogni momento entrano in gioco diversi fattori. Grazie a questo, inoltre, aumenta la memoria e si possono raggiungere elevati momenti di concentrazione.
- Stimola la creatività artistica. Prima della tecnica e del ragionamento la musica è arte e in quanto tale stimola il pensiero creativo.
- Aumenta la capacità di ascolto e di riflessione. Se si desidera studiare uno strumento è necessario ascoltare e analizzare ciò che si che si suona. Con il tempo, prendendo confidenza con lo strumento, ascoltare e analizzare diventa automatico.
- Favorisce empatia e abilità sociali. Quando si suona oltre ad ascoltare se stessi è fondamentale ascoltare gli altri. È proprio per questo che la musica “impone” di rapportarsi con gli altri e di relazionarsi con loro. La musica migliora la capacità di comunicazione interpersonale e, attraverso le attività di gruppo, promuove l’armonia sociale e la cooperazione per il conseguimento di un obiettivo comune.
- Responsabilizza. Suonare uno strumento non è facile, ci vuole pazienza, costanza e passione. Sono questi i valori che devono perpetuarsi per suonare sempre bene e nel massimo dell’armonia. Ma suonare significa anche avere metodo e disciplina al fine di raggiungere gli obiettivi che ci si impone.
- Migliora l’autostima e favorisce la crescita personale. Ogni giorno, quando si suona, si potranno constatare dei miglioramenti. Più si migliora e si padroneggia lo strumento più aumenterà la motivazione e la soddisfazione. È un grande strumento per migliorare l’autostima. Inoltre suonare in pubblico permette di combattere e superare le proprie paure e le proprie ansie.
- Sviluppa la personalità. Suonare un qualsiasi strumento musicale significa impegnarsi intellettualmente, avere delle specifiche capacità motorie, essere in grado di coinvolgersi emotivamente e sensorialmente. Coordinare mani e dita sulle corde, sulla tastiera, sulle chiavi o sui pistoni, richiede enormi capacità motorie. Inoltre la contemporanea lettura del pentagramma richiede un’elaborazione veloce e simultanea di differenti informazioni. È per tutto ciò che la musica richiede un livello di riflessione molto complesso e allo stesso tempo una forte capacità di memorizzazione. In pochi istanti la musica richiede di espletare differenti attività, di ragionare velocemente e di scegliere altrettanto repentinamente. È questione di personalità.
- Asseconda il nostro essere. L’errato pensiero che fare musica sia qualcosa di superfluo (per di più si pensa che sia prerogativa di persone talentuose o per chi ha tempo da perdere) si contrappone al fatto che la musica è presente nella vita di ognuno di noi sin dalla nascita e ci accompagna per tutta la vita. Degli studi scientifici hanno dimostrato che nasciamo con il cervello già pronto ad elaborare un mondo musicale e che abbiamo una capacità innata di percepire la musica. In pratica nasciamo per fare e ascoltare musica.
La musica è tutto questo. La musica fa bene, suscita emozioni, immagini e ricordi. La musica è la propria anima che suona e non si limita ad un do re mi fa sol la si. Non basta un semplice corso di musica per interiorizzare tutto questo, è necessario un percorso creativo che stimoli la creatività delle emozioni in musica.